Negli ultimi anni, il mercato delle auto ha visto un importante aumento di immatricolazioni di veicoli ibridi, a minore impatto ambientale rispetto ai tradizionali gasolio o benzina: questa tendenza è destinata a crescere sempre di più, data la sempre maggiore sensibilità dei consumatori verso le tematiche ambientali e la ricerca di sistemi di alimentazione alternativi ai combustibili fossili.
Oltre alla riduzione delle emissioni di gas inquinanti, le auto ibride presentano anche numerosi altri vantaggi, come ad esempio incentivi per l’acquisto, accesso a zone a traffico limitato in città e naturalmente riduzione dei costi per il carburante.
Proprio a causa di questo importante aumento della domanda di veicoli ibridi, moltissime (se non tutte) le case costruttrici di automobili hanno iniziato ad espandere la propria offerta in questo nuovo settore, implementando nuove tecnologie sempre più avanzate ed efficienti.
Non tutti sanno che i veicoli ibridi non sono tutti uguali: a seconda dei sistemi di cui sono dotati e del loro grado di avanzamento tecnologico, essi possono essere infatti distinti in alcune categorie principali, comunemente identificate con la dicitura in inglese “micro hybrid”, “mild hybrid”, “full hybrid” e “plug-in hybrid”, le quali presentano varie differenze in termini di funzionamento.
Questi veicoli sono dotati di una batteria AGM per supportare i componenti aggiuntivi a funzionamento elettrico. Alcuni esempi di veicoli che presentano questo sistema sono Ford Mondeo Hybrid, Honda CR-V, Hyundai Kona Hybrid, Kia Niro, Lexus CT, Lexus UX 184 CV, Renault Clio E-Tech Hybrid, Toyota C-HR Hybrid, Toyota Corolla Hybrid, Toyota Prius, Toyota RAV4, Toyota Yaris Hybrid.
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